Il presidente Luigi Berra torna a scrivere e a mandarci il suo Gazzettino che tocca il 100esimo appuntamento un traguardo certamente invidiabile e molto importante
Cari amici,
quando leggerete questo Gazzettino forse la maggior parte di noi sarà ancora chiusa in casa per continuare a combattere il Coronavirus o Covid-19.
Siamo agli “arresti domiciliari” da più di 50 giorni e sono sicuro che la mancanza di libertà non è stata facile. Non manca soltanto la possibilità di andare dove ci pare, di andare a prendere il caffè al bar, di andare a mangiare in quel ristorante che ci piace tanto; manca il contatto umano: il desiderio di parlare a quattr’occhi, di stringere una mano, di dare una pacca sulle spalla all’amico, di scherzare e fare “gruppo”. D’altra parte pare che questo sia l’unico modo di non diffondere il virus ad altre persone; ci crediamo e cerchiamo di rimanere ligi alle regole anche quelle che, almeno per noi, non hanno senso o sono esagerate.
Una cosa che, secondo me, dà alquanto fastidio, è capire che il legislatore non si fida dell’ Italiano medio, o forse teme che qualcuno faccia capire le incongruenze di certe norme; allora deve poter multare coloro che non seguono le regole alla lettera. Oltretutto, invece che regole, dovrebbero essere raccomandazioni, lasciando una qualche libertà fondamentale al cittadino. Il tutore dell’Ordine, di fronte ad una infrazione di una di queste “regole”, deve (non può fare altrimenti) sanzionare, non può prendere una decisione di testa sua. Qui mi viene in mente che il sistema giudiziario italiano deriva tuttora dal Diritto Romano di duemila anni fa: promanato dal Senato, e da decreti Imperiali che non potevano essere molto imparziali ma provenienti da idee personali e convenienze. Trovo superiore il Sistema giuridico anglo-sassone che deriva dalla Common Law, ovvero il “Senso Comune”. Nel Medio Evo, in Inghilterra non esistevano leggi prefissate; il giudice decideva su una contesa civile o un misfatto in base al suo proprio senso comune. Invece che la punizione di per sé per il mancato rispetto di una regola, si ricercava il rimedio. Ovviamente nei secoli, ci sono stati cambiamenti, evoluzioni, sono state scritte leggi che riguardano i vari casi da trattare, si vanno a cercare giudizi precedenti che, come si dice, “fanno legge”, ma la base rimane tuttora la Common Law, il Buon Senso. Cosa che mi sembra manchi troppo spesso nella legislazione italiana.
Ma questa forzata immobilità ha anche degli aspetti positivi: si ha il tempo di pensare, di fare il punto della propria vita, di ricordare eventi importanti che la memoria aveva temporaneamente rimosso, si guarda negli angoli più reconditi della casa, si ritrovano documenti dimenticati, fotografie, anche oggetti che avevamo messi da parte e poi non più cercati.
Tornando alle nostre attività collegate alle auto d’epoca, tutto è cancellato o rinviato. I vari Campionati, di velocità, di regolarità, i Rally, le grandi manifestazioni, tutto sospeso, tutto rimandato; ma fino a quando? Chissà. Le corse di velocità e i Rally potrebbero anche riprendere presto purché i piloti indossino sempre e ovunque il sotto-casco a coprire naso e bocca. Ovviamente era una battuta di spirito neppure riuscita troppo bene.
Nonostante tutto, noi della Cassiacorse stiamo già facendo programmi per il futuro tenendoci in contatto tra di noi in modo virtuoso e virtuale. Ci sono tante idee in ballo sulla linea di partenza; aspettiamo solo il semaforo verde.
Fino dall’inizio della pandemia abbiamo ritenuto doveroso di pensare anche a coloro che si sono ammalati, a coloro che combattono in trincea contro il virus come medici ed infermieri, ed abbiamo subito fatto una donazione a favore della Protezione Civile del Comune di Barberino – Tavarnelle.
Franco Becci ci ha mandato le classifiche della corsa Siena – Firenze del 1953 e della Firenze – Siena del 1954. Molto interessante. Una delle cose che colpiscono di più, leggendo queste classifiche è che la Topolino C ha raggiunto Firenze nel 1953 alla media di 95, 96 chilometri all’ora! Ma come hanno fatto a fare andare così veloci le Topolino? Il pilota, tale Giuseppe Sampoli. L’anno seguente la classe non era più fino a 500cc ma a 750cc e il vincitore fu Danilo Nannini (il padre di Alessandro e della Gianna) su Dyna Panhard alla media di 101,24 chilometri all’ora. C’era anche Romano Bacci che arrivò ottimo terzo entrambe le volte, a pochi secondi da chi lo aveva preceduto.
Ed ora una notizia dell’ultima ora che ci fa piacere rendere pubbkica: Franco Pasquini è diventato nonno per la seconda volta; tantissimi complimenti a lui e alla figlia; ma quando si diventa nonni, automaticamente siamo anche considerati vecchi e tu, ormai, caro Franco, lo sei. Allora riguardati, stai a casa finché non siamo fuori dal tunnel. Te lo dice uno che ha parecchi anni più di te e che, di conseguenza, può permettersi di scherzare sulla tua età.;
Ma parlando di anziani, cominciamo a spolverare le nostre nonnine, controlliamone l’olio, la pressione delle gomme, la carica della batteria. Bisogna essere pronti a metterle in moto quando ci daranno la bandiera del Via!
Rimaniamo in trepidante attesa di sapere quando e come potremo uscire dalla forzata clausura.
Cari saluti a tutti dal vostro Gazzettino che esce nella edizione numero cento.